Il lavoro dei giovani precario e sottopagato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-10

In questo girone del lavoretto sottopagato spiccano i lavoratori intermittenti o a chiamata (massimo 400 giornate di lavoro in 3 anni) che pensavamo spariti dopo l’abolizione dei voucher. E invece non solo crescono: da 337 mila nel 2014 a 520 mila nel 2017 e oltre pure nel 2018, sebbene a ritmo decrescente

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Valentina Conte su Repubblica oggi racconta i dati dell’Istat sui Low Pay Jobs e sulla loro paga oraria, che è inferiore agli 11,25 euro l’ora:

Il 6% dei rapporti di lavoro nel 2017, rivela l’Istat, riceve una retribuzione oraria inferiore ai due terzi della mediana nazionale. Mediana che si attesta a 11,25 euro l’ora: metà lavoratori stanno sotto e metà sopra questo valore. Ebbene il 6% dei contratti nel 2017 era sotto i due terzi di quella mediana, dunque sotto i 7 euro e 50 centesimi l’ora. L’Istat li chiama i “low pay jobs”, lavori a paga bassa concentrati soprattutto tra giovani under 30, Sud, stranieri, contratti a tempo, donne, titoli di studio bassi.

In questo girone del lavoretto sottopagato spiccano i lavoratori intermittenti o a chiamata (massimo 400 giornate di lavoro in 3 anni) che pensavamo spariti dopo l’abolizione dei voucher. E invece non solo crescono: da 337 mila nel 2014 a 520 mila nel 2017 e oltre pure nel 2018, sebbene a ritmo decrescente. Ma hanno anche buste paga parecchio leggere: il 9% in meno dei contratti standard nella fascia di retribuzione mediana. Con una variabilità che va dal -6% per le mansioni meno retribuite al -37% di quelle più retribuite.

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